Descrizione
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Ottati è un paese di impronta medievale, che si ammira per la sua rustica bellezza, fatta di pace, di tranquillità, di riposo. Tra il verde della Rupe a nord e la valle del Fasanella a sud, intensamente coltivata, nella quiete e nel silenzio di un paesaggio rurale oltremodo attraente, incantevoli visioni si susseguono incessantemente, gratificando lo sguardo di chi attraversa questo splendido territorio. Ottati è un comune della Campania in provincia di Salerno, a 523 mt. sul livello del mare e a circa 75 km. Dal capoluogo (Salerno).
È dominato sul versante nord da una rupe che lo protegge dai rigori del clima invernale ed è situato a metà strada tra Castelcivita e Corleto Monforte, lungo le estreme pendici rocciose della montagna alburnina.
Il Comune fa parte della Comunità Montana Alburni. La legge 394/1991 ha istituito il parco nazionale del Cilento. Il territorio del comune di Ottati ricade interamente all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni. Cilento per farla breve. Il Cilento costituisce un paesaggio culturale di eccezionale qualità. L’insieme di santuari ed insediamenti, distribuiti secondo una via di traffici e commerci, che in senso est-ovest, connette le sue tre catene montuose, mette in risalto la sua importante evoluzione storica e culturale durante la preistoria e il medioevo.
Il Cilento è inoltre il luogo in cui si verifica l’ incontro fra le culture delle colonie della Magna Grecia e quelle delle popolazioni locali etrusche e lucane. Le città classiche di Paestum e Velia ne rappresentano l’eccezionale testimonianza. Il territorio è in buona porte costituito da montagne ricche di boschi, la zona collinare è posta a valle dell’abitato. Infine, caratteristici sono in zona notevoli fenomeni superficiali del carsismo, costituiti da doline e campi solcati, mentre nel sottosuolo numerose e di grande valore sono le grotte (Grava dei Gatti, conca di Rupistella, Grava Sarrauto).
L’agricoltura e la pastorizia sono le attività preminenti, per cui grano, olio e latticini sono i prodotti principali. Però non mancano attività artigiane per la lavorazione del ferro, alluminio e legno. Sono presenti anche attività di servizio ed esercizi generici commerciali a conduzione familiare. Nel settore dell’edilizia ruota una minima economia. Le colture prevalenti sono: ulivo, fico, vite e castagne.
L’allevamento dei suini per la produzione di salumi è limitato al consumo familiare. Secondo le memorie di famiglia del notaio Vincenzo Fasano, mai date alle stampe, però molto note già nel 700, Ottati esisteva già nel 1195. Altri afferma che le prime abitazioni sorsero qui per la sua particolare posizione topografica, intorno all’anno 1000 presumibilmente costruite da pastori provenienti da Fasanella, capoluogo della Baronia omonima, di cui furono casali oltre Ottati anche Bellosguardo e Sant’Angelo. Il nome di Ottati deriverebbe da quello dell’antico proprietario del luogo Petronio Ottato, sacerdote pestano della dea Bona. Cioè il toponimo ha origine dal cognomen Optatus come si evince da iscrizioni pestane. Nel passato qualcuno affermava che l’abitato prese il nome da San Ottato, vescovo di Milesi, forse venerato un tempo in paese; qualche altro lo fa derivare dall’eremita Ottato, il quale, per lungo tempo, pare abbia avuto per sua dimora la grotta di Santo Ianni de Rupa, attorno alla quale sorsero le prime case. L’unica teoria effettivamente documentata è quella del cognomen romano, ciò farebbe risalire ad un’epoca molto antica le origini del toponimo.